«Non svegliatemi!»
Domenico Acerenza annuncia con queste due parole la sua impresa ai campionati assoluti primaverili di nuoto di Riccione. Lo fa su Instagram, non potrebbe essere altrimenti. E la foto parla da sé: un pugno sull’acqua, un gesto liberatorio, il coronamento di un sogno. Una gioia che arriva così, inaspettata, in una distanza non prettamente sua. Improvvisa e proprio per questo indimenticabile.
Campione italiano Assoluto nei 400 stile libero. Lui, il ragazzo di Sasso di Castalda che con l’acqua ha sempre avuto un rapporto simbiotico, che ha scoperto e coltivato il suo talento con tenacia e passione. Che quando gli dicono “sei napoletano” (gareggia per il Circolo Canottieri Napoli, ndr) sottolinea orgoglioso: «No, sono lucano».
Il 3’46”27 nei 400 stile libero vale il primato personale, ovviamente, ma anche il quarto tempo mondiale dell’anno, la seconda migliore prestazione europea stagionale e il quinto tempo di sempre in Italia.
In “omaggio” anche un pass per gli Europei di Glasgow ad agosto e il passaggio definitivo dalla categoria “promesse” a quella dei big del nuoto italiano. Perché, a dare ulteriore valore all’impresa di Domenico, c’è il podio che si è consolidato alle sue spalle: secondo posto per Filippo Megli e terzo posto – udite, udite! – per Gregorio Paltrinieri, campione olimpico e mondiale in carica dei 1.500 stile libero. E non si dica che l’assenza del superfavorito Gabriele Detti, primatista italiano ai box per infortunio, lo abbia in qualche modo favorito.
Quel tempo lì è qualcosa che va oltre gli avversari. E forse anche oltre le stesse aspettative di Domenico che, intervistato a fine gara, tra l’euforia e l’emozione, è stato il primo a meravigliarsi: «Sto entrando in una nuova dimensione è un po’ mi sorprende – ha dichiarato – sono contentissimo per il tempo e aver battuto grandi campioni; dedico questa vittoria alla Circolo Canottieri Napoli.»
A Sasso di Castalda è scattata, immediata, la festa. Ma c’è ancora da soffrire e da sperare. Domenico gareggerà ancora i questi giorni, le emozioni non sono finite.